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Written by Rino Miricola

La tenuta all’aria e il Blower Door Test

Quante volte abbiamo sentito dire che “la casa deve respirare” e che “nelle case di una volta non c’è muffa”?

Con l’evoluzione delle metodologie di costruzione è stato possibile migliorare sensibilmente la qualità di vita all’interno degli edifici ma, come capita sovente, la mancanza di cognizioni basilari porta a commettere errori che si ripercuotono sul benessere degli occupanti e sul fabbricato stesso. E’ possibile quindi portare grandi benefici al comfort abitativo ma non senza alcuni accorgimenti dettati da un’approfondita conoscenza della materia.

Accorgimenti senza i quali, beninteso, faremmo più danno di quanto non ve ne sia già.

Sfatiamo un mito: la casa non respira.

Non è un essere vivente, e credo nessuno abbia mai visto le murature inspirare ed espirare.

Quello di cui abbiamo bisogno è che all’interno dell’edificio vi sia un ricambio d’aria costante ed in funzione di quanto decidiamo noi.

Va da sé che bisogna assolutamente evitare le fuoriuscite incontrollate di aria, pena la vanificazione di tutto il lavoro a monte.

Perfetta tenuta all’aria, perciò, è una condizione obbligatoria in un edificio a basso consumo energetico.

Perché “tenuta all’aria”?

blower-door-test-officina23-studioTenuta all’aria perché è necessario prevedere uno strato continuo impermeabile, appunto, all’aria.

Si rende necessario per evitare che il calore interno migri verso l’esterno raffreddando, di conseguenza, la superficie delle murature; si può così scongiurare la formazione di condensa-e, nei casi peggiori, di muffa- interstiziale o superficiale, causata dal contatto dell’aria calda ed umida interna con le superfici che sono state raffreddate.

E’ altresì indispensabile per scongiurare la fuoriuscita di calore faticosamente generato grazie agli impianti di riscaldamento. Inoltre ricordiamo che, dove passa l’aria, passa anche il rumore: la tenuta all’aria rende l’edificio più isolato acusticamente e più vivibile.

Otteniamo, di conseguenza, vantaggi sia in termini economici sia in termini di comfort.

Come verificare tutto ciò?

Grazie a particolari strumentazioni e programmi è possibile quantificare quanto detto sopra.

Con l’uso del Blower Door Test si può constatare quanto disperde l’edificio mentre, con l’ausilio di una termocamera, è possibile accertare dove avvengono queste perdite.

Una volta che abbiamo ovviato al problema ed evitato ogni scambio d’aria, ci ritroviamo con un edificio “ermetico” e “sigillato”: come smaltire l’umidità in eccesso e far così ricambiare l’aria viziata senza dover ricorrere all’apertura manuale dei serramenti?

Un impianto di ventilazione meccanica controllata va ad aggiungere un ulteriore comando sul microclima interno: una volta installato è possibile estrarre dagli ambienti umidi quali bagni, cucine e lavanderie, l’aria viziata; allo stesso tempo, negli altri locali viene immessa aria pura.

Non dovendo aprire finestre è così possibile un ulteriore risparmio dovuto alla minore dissipazione energetica.